martedì 9 aprile 2013

Volevo nascere cretina


Il lunedì si conferma il giorno simbolo della coerenza perché non si smentisce mai: è un giorno di merda. Ieri ho veramente toccato il fondo. Ero talmente a terra che di notte ho parlato con Dio. In condizioni normali, io non parlo con lui. Preferisco Superman, Batman, Flash o al limite l'incredibile Hulk.

Comunque, gli ho detto: Caro Dio, lo so, io sto antipatica a te e tu stai antipatico a me, e su questo siamo d'accordo. Ma per la prima volta nella mia vita ho bisogno di un favore. Il patto è questo: tu domani mattina mi riformatti il cervello e mi fai svegliare completamente scema. Se per te va bene, dammi un segno. Un rumore. Qualsiasi cosa. Grazie infinitamente per la tua bontà... alleluia, alleluia.

Il segno mi è arrivato. Il rumore dello sciacquone del cesso del mio vicino.

Comunque, il “Chiedi e ti sarà dato” non funziona. Stamattina mi sono svegliata e sono ancora l'essere pensante e pesante di ieri.

Caro Dio, io volevo nascere cretina. Dimmi tu e ditemi voi che me ne faccio dell'intelligenza in un mondo come questo? Ha forse qualche utilità essere dotati d'intelletto e facoltà di pensare? Non la meditazione, non la bellezza, neppure la religione o la virtù rendono una vita felice. Il segreto della felicità è avere un cervello vuoto. Soltanto questo.

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