L'avevo detto e l'ho fatto. Ho avviato
l'operazione “Liberarsi dall'Angoscia”. Primo punto:
il lavoro. Riscattarmi da anni di umiliazioni. Ieri sono entrata
in redazione con fare sicuro e passo svelto, sentendomi come Giovanna
d'Arco a cavallo, alla testa delle truppe francesi, alla conquista
d'Orlèans. Ho guardato in faccia il mio caposervizio e gli ho detto:
«Alberto, devo essere sincera: dopo otto anni di orari no-stop e
sacrifici, io sono stanca, pretendo un minimo di gratificazione e non
accetto più l'idea di vedere incompetenti andare avanti solo perché
raccomandati».
Risultato?
«Smettila con le tue farneticazioni deliranti del
cazzo e torna al lavoro!»
Farneticazioni deliranti. Bella risposta. Sono
uscita dalla redazione e mi sono sentita una stupida. Altro che
Giovanna d'Arco. Insomma, che ci sto a fare in un posto del genere?
Ho come l'impressione di essermi persa. Forse c'è stato un momento
in cui mi sono allontanata dal sentiero, e adesso non ho la minima
idea di dove mi trovo. “Farneticazioni deliranti”, ha detto lui.
“Stronzo di un caposervizio”, aggiungo io.
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