giovedì 11 aprile 2013

Quanto sappiamo di noi?



Sto pensando a tutto il tempo che dedichiamo alla conoscenza dell'altro.
Quando ci imbattiamo in una nuova relazione, siamo pronti a fare qualsiasi cosa per la persona che amiamo, persino a cambiare religione e gusti alimentari. Se a lui/lei, ad esempio, piace la pizza capricciosa, noi ameremo la pizza capricciosa. Ma ci siamo mai domandati quale pizza ci piace davvero? Lo sto pensando perché oggi per la prima volta sono andata dal ginecologo. La mia prima visita. A 28 anni mi sono fatta fare un controllo generale. A parte il momento in cui il ginecologo mi ha chiesto: «Valentina, posso infilarti un dito nella vagina?», è filato tutto liscio. È stato come ricongiungersi con se stessi. Ho trascorso parecchie ore ad osservare le diapositive delle immagini del mio utero. Ho pensato: "C'è un mondo dentro di me che io non conosco". Mi sono emozionata. Ed è stato in quel momento che mi sono domandata: ma se il tempo che dedichiamo all'altro quando ci innamoriamo lo dedicassimo a noi stessi e alla nostra conoscenza, forse saremmo più felici? Quanto sappiamo di noi? Siamo disposti a fare gli straordinari per dimostrare il nostro amore agli altri, ma ci siamo mai domandati se vogliamo bene a quel mondo fantastico e misterioso che è in noi? E quanta strada siamo pronti a percorrere per ricongiungerci con noi stessi?

2 commenti:

  1. Anonimo4/15/2013

    no,non sono d'accordo,amare non vuoldire cambiare,ma arricchirsi dell'altro(a)se a me piace la capricciosa e a lei no,prenderà un'altro gusto e cosi via...

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  2. L'amore di cui parli tu è amore con la A maiuscola. Mi chiedo se riuscirò mai a provare qualcosa del genere. Spero di sì. Ma ho forti dubbi.

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